Come coltivare gli asparagi

Le prime giornate di primavera hanno una loro piacevolezza, vuoi per le temperature miti che invogliano a starsene all’aperto, magari praticando attività fisica, vuoi perché in qualche modo sono capaci di far pregustare la frutta e la verdura di stagione. E tra i prodotti della terra più apprezzati in primavera, ci sono di certo gli asparagi, particolarmente versatili in cucina.

E non a caso sarà capitato a molti di porsi delle domande su come coltivare gli asparagi, o su come si fa un’asparagiaia: quesiti che non stupiscono, almeno nella misura in cui si è consapevoli di quanto possa essere vantaggioso avere degli asparagi a propria completa disposizione.

E allora, come piantare gli asparagi? Intanto è bene chiarire che esistono due tecniche per piantare gli asparagi, una che prevede l’utilizzo del seme, l’altra che prevede l’utilizzo delle zampe, che altro non sono che le radici degli asparagi. Ma ancor prima di procedere alla coltivazione, è necessario sapere che gli asparagi, pur adattandosi facilmente anche alle temperature basse e alle temperature alte, preferiscono un clima temperato, e che soffrono invece il vento, che può arrivare a spezzarne i turioni, la parte commestibile. Il terreno poi più adatto alla coltivazione deve essere privo di acqua, altrimenti la pianta rischia addirittura la morte per asfissia nel giro di poche ore, e sabbioso, perché capace di assorbire con facilità la pioggia.

Ma quando si piantano gli asparagi? Se si decide di coltivare gli asparagi utilizzando il seme, il periodo più indicato è senza dubbio la primavera, mentre per la coltivazione che utilizza le zampe ci si può muovere in un lasso di tempo decisamente più lungo, che va dal mese di marzo alle prime settimane autunnali, orientativamente nel mese di ottobre. 

E scendendo nei dettagli, la coltivazione con il seme va effettuata in un luogo ben soleggiato, che non presenti traccia di umidità. I vari semi devono essere interrati a circa 1,5 cm dalla superficie del terreno, disposti in file parallele distanti le une dalle altre più o meno 40 cm. Successivamente si può passare a ricompattare la terra. Da questo momento, trascorso un mese o poco meno, dovrebbero spuntare le prime piantine, che, dopo due mesi, in buona parte dei casi raggiungono una discreta altezza, tanto che diventa fondamentale diradarle, facendo in modo che tra di esse ci sia uno spazio di una dozzina di centimetri. All’arrivo dell’autunno bisogna invece potare le cime ed eliminare le foglie. Si arriva così alla primavera, con le zampe da estirpare e da trapiantare, per ottenere altre piante di asparago.

Ma con l’illustrazione della tecnica di coltivazione con il seme si è risposto solo in parte alla domanda su come coltivare gli asparagi. Per dovere di completezza, non si può prescindere infatti dall’illustrare anche la tecnica di coltivazione con le zampe. Le radici degli asparagi ottenute con la tecnica di coltivazione con il seme vanno interrate a una profondità di 20 cm, e la distanza che separa le varie zampe deve essere di circa 40 cm, e, a detta degli esperti, maggiore sarà la distanza tra le zampe, maggiore sarà la dimensione che probabilmente ogni singolo asparago riuscirà a raggiungere. In ogni caso, nel corso del primo anno ci sarà da dedicarsi alla sarchiatura, da innaffiare, e da potare gli steli eventualmente ingiallitisi. Di questo passo, trascorsi tre anni, si potrà vantare una vera e propria asparagiaia!

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Voi però non fatevi attendere troppo!