Quando mangiare la frutta

La frutta è parte integrante di ogni dieta ben equilibrata. Sulla nostra tavola, non deve mai mancare.

Come è noto, i benefici apportati al’’organismo da un consumo regolare di frutta sono numerosi, e non potrebbe essere altrimenti, considerando la presenza, nella frutta, di vitamine, minerali, fibre, antiossidanti e liquidi.

Spesso, però, si riapre il solito dibattito su quando mangiare la frutta.

Le posizioni sono divergenti: c’è chi spinge per un consumo di tre porzioni di frutta al giorno, chi per cinque, ben distribuite nell’arco della giornata; c’è chi sostiene che la frutta vada mangiata a stomaco vuoto e lontano dai pasti; c’è chi è convinto invece che il momento migliore per consumarla sia a colazione; c’è chi sconsiglia di mangiarla alla fine della cena…

Sia come sia, non è necessario sbrogliare la matassa. Ogni parere ha la sua ragion d’essere, e quel che più conta è il minimo comune denominatore tra le parti, se pur discordanti: meglio consumare la frutta quando più si preferisce, piuttosto che non farlo affatto.

Non è quindi fondamentale stabilire con precisione quando mangiare la frutta; è buona norma, se mai, fare della frutta uno dei cardini della nostra alimentazione: le vitamine, i minerali, le fibre, gli antiossidanti e i liquidi contenuti nella frutta sono un vero e proprio tesoretto dal quale il nostro organismo non può prescindere.

Certo, se è vero che ogni sostanza assunta a stomaco vuoto viene digerita e assimilata meglio, lo stesso vale per la frutta: su questa falsariga, mettere sotto i denti della frutta per uno spuntino, magari a metà mattinata o a merenda, rappresenta un appuntamento che sarebbe bene rispettare giorno per giorno.

A colazione, poi, la frutta può essere accompagnata ad altri alimenti come il latte, i cereali o il miele.

Di primo mattino, infatti, gli zuccheri della frutta non attentano alla nostra glicemia: il fruttosio è anzi una fonte energetica cui fare sicuro affidamento, e insieme ai liquidi presenti in ogni tipo di frutta, che aiutano il corpo a reidratarsi dopo la notte, è una gran bella spinta che ci permette di iniziare con la giusta carica le attività quotidiane.

Per quel che riguarda invece i pasti principali, non esistono controindicazioni di sorta a un consumo di frutta prima o dopo il pranzo e la cena. Anzi, la mela è forse il frutto che si digerisce con più facilità; l’ananas e i suoi enzimi permettono alle proteine della carne una digestione meno laboriosa; gli agrumi si sposano bene con il pesce, e la loro vitamina C aiuta ad assimilare il ferro contenuto in alcune verdure; pere e prugne sono tra gli ingredienti di certe salse con le quali si accompagnano arrosti e bolliti.

E questo solo per fare qualche esempio.

A meno che non si soffra di disturbi particolari o di patologie ben definite, che in alcuni casi ne escludono tassativamente il consumo, non c’è quindi da scervellarsi su quando mangiare la frutta.

È se mai un errore non trovarle spazio nel piano alimentare.

Per il resto, assecondiamo pure i nostri gusti: a colazione, per lo spuntino, prima o dopo il pranzo o la cena poco importa…

La frutta, in ogni caso, va consumata. Tutti i giorni.

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