Vivere sostenibile

Da diverso tempo e da più parti si sente dire che il futuro del nostro pianeta è in pericolo, e con esso quello delle generazioni che verranno. A preoccupare sono soprattutto i cambiamenti climatici, diretta conseguenza del riscaldamento globale, a sua volta causato dall’azione dell’uomo, che, a conti fatti, non sembra più voler preservare il mondo in cui vive. Il piano è quindi pericolosamente inclinato, e perché non precipiti irrimediabilmente è il caso di rivedere il quadro di insieme, e ripartire dalla vita di ogni giorno, smussando certe abitudini: si può vivere sostenibile.

Vivere sostenibile equivale ad adottare uno stile di vita, appunto, sano e consapevole, nel rispetto di sé, dell’altro e dell’ambiente. Si tratta di lavorare a un benessere diffuso, di farsi carico di alcune responsabilità, di scegliere in definitiva un percorso che possa portare a un innalzamento della nostra qualità della vita.

Da questo punto di vista, occupano un posto di rilievo l’agricoltura biologica e l’allevamento biologico: i loro prodotti biologici sono sinonimo di benessere e qualità, termini chiave nella teoria e nella pratica del vivere sostenibile. Non è infatti da sottovalutare l’impatto, in tutto sostenibile, di una spesa, per esempio, che preveda l’acquisto di frutta e verdura di stagione: oltre al risparmio economico, c’è il vantaggio di mettere sotto i denti prodotti ricchi di nutrienti e dal buon sapore.

E a questo proposito, non possiamo che invitarvi a fare un salto in uno qualsiasi dei nostri negozi NaturaSì, ormai felicemente disseminati su tutto il territorio nazionale. Al bando quindi i prodotti fuori stagione, antitesi della sostenibilità, soprattutto nella misura in cui provengono da serre – con relativi costi per il mantenimento di illuminazione e temperature adeguate – e dall’estero – con relativi costi di trasporto e conservazione. Con ogni evidenza, un prodotto locale, o a km 0, o a filiera corta, è maggiormente sostenibile di un prodotto di importazione: gli agricoltori e i produttori del luogo ringraziano, la freschezza del prodotto stesso è garantita, i costi sono ridotti, e il tasso di inquinamento è per ovvie ragioni inesistente.

Attenzione anche ai detersivi che mettiamo nel carrello. Così come ai cosmetici. In un caso e nell’altro la filosofia del vivere sostenibile consiglia prodotti la cui etichetta certifichi la presenza di sostanze vegetali e l’assenza di fosfati, tensioattivi e simili, dannosi per la pelle e per l’ambiente. In una parola, priorità ai prodotti ecologici, sempre.

Bisogna invece evitare l’acquisto di frutta e verdura, e di qualsiasi altro prodotto con imballaggio in plastica. E neanche piatti, posate e bicchieri del medesimo materiale dovrebbero trovare spazio nella nostra spesa. Non è quindi un caso se tra i più grandi nemici del vivere sostenibile ci siano le bottiglie, sempre in plastica, di acqua. L’alternativa è del resto facilmente percorribile: oltre a preferire bottiglie in vetro, si può optare per una brocca che depuri l’acqua del rubinetto, quando non all’installazione in casa di un vero e proprio depuratore per l’acqua.

Vivere sostenibile vuol dire poi evitare gli sprechi di cibo, ed effettuare la raccolta differenziata; utilizzare i mezzi pubblici e tenere quanto più possibile la macchina e il motorino parcheggiati: spostarsi in bicicletta, o a piedi, non inquina, e la salute ne guadagna.

Vivere sostenibile vuol dire tante altre cose ancora.

Non è un’impresa dell’altro mondo, vivere sostenibile.

È se mai un atteggiamento complessivo, una forma di cura, di certo efficace, nei confronti di questo mondo. Che è il nostro mondo. Sta a noi, di giorno in giorno.